Iperdrink Blog

Oktoberfest: la storia e le birre della tradizione


Mancano poche settimane all’inizio della 206A edizione dell’Oktoberfest, che con gli oltre 7 milioni di presenze registrate lo scorso anno si conferma la festa popolare più grande del mondo.

La “Festa d’Ottobre” ha origine a Monaco di Baviera nel 1810, in occasione del matrimonio tra il principe ereditario Ludwig (futuro re Ludwig I) e la principessa Therese di Sassonia-Hildburghausen, evento che fu seguito da numerosi festeggiamenti privati e pubblici.

L’ultima grande festa fu allestita il 17 ottobre di quell’anno nel Theresienwiese, un grande prato alle porte della città dove venne organizzata una corsa di cavalli che fu seguita da tutta la popolazione.

L’evento riscosse talmente tanto successo da venire poi replicato negli anni successivi, richiamando un pubblico sempre più ampio, e trasformandosi gradualmente nella grande festa che oggi tutti conosciamo.

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Finisce l’Estate. Iniziano le offerte Iperdrink!

Arriva l’autunno, e si riparte alla grande con le nuove offerte Iperdrink!

Siete amanti delle birre artigianali italiane? Ecco per voi ben 4 pacchetti degustazione per scoprire o riscoprire la gamma di:

L’Oktoberfest si avvicina! Godetevetelo comodamente a casa con le selezioni delle birre tedesche della tradizione scontate del 20%:
Augustiner Brau Munchen: Helles, Edelstoff, Weizen
Spaten Franziskaner Brau: Spaten Oktoberfest (stagionale)

Conoscete le birre americane? Con il 20% di sconto vi piaceranno ancora di più!
Anchor Brewing Company: Anchor Liberty Ale, Anchor Steam
Sierra Nevada: Pale Ale, Stout, Porter, Torpedo Exra IPA

Ed inoltre, -20% anche su tutti i Prosecco in assortimento basta aggiungerlo al carrello! E inoltre: Nero d’Avola Passo alle Mule Duca di Salaparuta, e Cabernet Sauvignon Loredan Gasparini.

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Estate, tempo di birre belghe!

Siamo ormai in piena estate, e le alte temperature fanno desiderare qualcosa di rinfrescante per dissetarci e farci dimenticare la calura di questi giorni. Cosa c’è di meglio di una birra fresca e leggera per placare la sete? Anche in Belgio, parecchi anni fa la pensavano allo stesso modo, infatti hanno creato uno stile di birra perfetto per essere gustato durante il lavoro estivo nei campi: le Saison. Dimenticate le più conosciute Dubbel o Tripel trappiste dall’alto tasso alcolico: le Saison sono birre di gradazione moderata, in origine non più di 6 gradi alcolici, dal corpo scarico e quindi molto beverine, con un bouquet di note fruttate (limone, arancia e frutta gialla) arricchito dalle note speziate di una luppolatura generosa.

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Bollicine: la spumantizzazione metodo Charmat o Martinotti

Dopo aver parlato della spumantizzazione Metodo Classico o Champenoise, parleremo ora della spumantizzazione definita Metodo Charmat o Metodo Martinotti.

A differenza di quanto avviene nel caso del Metodo Classico/Champenoise, la rifermentazione del vino non avviene in bottiglia, bensì in autoclave, ovvero uno speciale contenitore ermetico termoregolato di grandi dimensioni.

Come spesso avviene nel mondo del vino, la paternità di questo procedimento è contesa tra Italia e Francia, ed è questo il motivo per cui si usano le denominazioni “Martinotti” o “Charmat”. In realtà l’idea di realizzare la spumantizzazione in un grande recipiente a tenuta fu dell’italiano Federico Martinotti (1860 – 1924), ma fu il francese Eugène Charmat a metterlo in pratica nel 1910 costruendo e brevettando la prima vera autoclave.

Le attuali autoclavi in acciaio inox (100-500 hl) sono provviste di doppie pareti e/o apparecchiature in grado di garantire il costante controllo della temperatura.

Il procedimento inizia con la scelta dei vini-base e del loro rapporto all’interno di un eventuale assemblaggio. Dopo una stabilizzazione tramite refrigerazione ed una filtrazione si ottiene la cuvée pronta per la presa di spuma. In una prima autoclave viene preparato il pied de cuve, ovvero la base di lieviti selezionati e zuccheri ed aggiunto il vino da rifermentare, fino ad ottenere la presa di spuma. A questo punto il vino rifermentato passa in una seconda autoclave, più grande, dove viene sottoposto a refrigerazione e filtrazione isobarica o centrifugazione per eliminare le fecce. Il vino passa poi in una terza ed ultima autoclave per consentire l’imbottigliamento isobarico e la tappatura.

È un sistema rapido, efficace ed economico per ottenere spumanti anche dolci come l’Asti Spumante, in cui i caratteri aromatici primari delle uve impiegate si mantengono più riconoscibili, e trova quindi la sua applicazione d’elezione con uve aromatiche come Malvasia o Moscato o semi aromatiche come ad esempio la Glera, da cui si ottiene il celebre Prosecco. Questo metodo viene infatti impiegato anche per la produzione di spumanti secchi, a partire da vitigni a bacca sia bianca che nera (come nei casi del Lambrusco e del Raboso).

Si ottengono generalmente vini meno “importanti” rispetto a quelli spumantizzati col Metodo Classico, con colori più tenui, profumi più fragranti e meno complessi, sapori più freschi e meno strutturati, ma proprio per questo più economici e di pronta beva, particolarmente apprezzati come aperitivo o anche a tutto pasto.

 

 

 

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Bollicine: la spumantizzazione metodo classico

L’origine dei vini spumanti di qualità risale al 1600 ed alla tradizione vinicola della regione francese dello Champagne, ad opera del monaco benedettino Dom Perignon. Tuttavia, nel libro De salubri potu dissertatio del XIV secolo, scritto dal monaco benedettino Don Francesco Sacchi di Fabriano, si parla già di spumanti e spumantizzazione, a dimostrazione che mito verità storica non sempre coincidono.
Resta il fatto che la dicitura “metodo champenoise” è ovunque sinonimo di bollicine, anche se a partire dagli anni 90 può essere utilizzata solo ed esclusivamente per i vini prodotti nella regione dello Champagne, mentre per tutti gli altri viene applicata quella di “metodo classico”.

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